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12 marzo 2009

Il Decalogo per il Governo

La sintesi dell'intervento di Siciliotti

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Dieci proposte di semplificazione in ambito fiscale, commerciale e nel diritto di famiglia. È il decalogo con cui il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, è pronto al confronto con il premier Silvio Berlusconi, il quale - attraverso il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenuto nella seconda delle tre giornate del congresso nazionale di categoria in corso a Torino - ha annunciato l'intenzione di aprire un tavolo per un confronto proprio sulle semplificazioni e per la modernizzazione del Paese.

Il documento comprende proposte riguardanti la semplificazione nei campi del rito civile riguardante le separazioni consensuali e giudiziali tra coniugi; formalità sui trasferimenti di aziende e rami di azienda, formalità sui trasferimenti di beni mobili registrati; archiviazione elettronica dei documenti contabili; scomputo delle ritenute da parte delle associazioni tra professionisti; scomputo delle ritenute in caso di omessa certificazione da parte del sostituto; qualifica di sostituto di imposta per il curatore fallimentare; periodicità di presentazione della comuinicazione delle dichiarazioni di intento ricevute per la disapplicazione dell'Iva agli esportatori abituali; documentazione per la deducibilità delle spese di vitto e alloggio dei professionisti; formalità per la levata del protesto e degli assegni cambiari.

"Il decalogo - ha spiegato Siciliotti - rappresenta solo un primo contributo cui faremo seguire altre proposte". Anche per il Guardasigilli, da Siciliotti "emerge non solo una proposta di riforma, ma di più: avete detto che cosa si dovrebbe fare per rendere il Paese migliore. Non avete fatto un congresso corporativo, non avete svolto un ragionamento in autotutela, di retroguardia o in difensiva. Ho letto le vostre tesi, sono tutte all'attacco. In questa grande partita per il cambiamento del Paese, noi intendiamo giocare insieme a voi". Infine, Siciliotti ha un no sostanziale alla "una tantum" sui redditi alti proposta dal segretario del Pd, Dario Franceschini: "Una imposizione straordinaria, come segnale di coesione sociale in un momento di crisi è una scelta coerente solo se inserita in un più ampio accordo di riforme strutturali e andrebbe correlata al possesso di beni, piuttosto che alla titolarità da redditi di lavoro".

12 marzo 2009

Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro

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